Da Maria a Maria: 9 luglio 2017
Mostra di Arte Sacra contemporanea: Silvio Craia,
Cagliostro, Alda Carletti. Simone Dionisi, William Vivì Medori
“Rosa mistica”; uno dei più begli attributi che il popolo cristiano, quello dei semplici, degli indifesi, degli imploranti e di quelli che trepidano per la fede, ha saputo rivolgere a Maria nei secoli. Un attributo che trasfonde in modo simbolico, in un fiore, la bellezza, la preziosità, il profumo di ciò che ognuno avverte essere AMORE. La sintesi dolce, domestica, rassicurante di quel sentimento che il Figlio, dalla croce, ha sancito, col suo sacrificio, per l’universo intero. Alle cosiddette giaculatorie o alle acclamazioni litaniche, nel nostro caso si aggiungono quelle visive. E sorge una domanda: l’arte è ancora capace in questo mondo in cui la malizia, con tutte le sue filiazioni e concettosità, sembra farla da padrona, è capace, dicevo, d’essere ancora “mistica”, spirituale, bella come ha saputo esserlo nei secoli passati? Quesito impegnativo dalle molte accezioni, alcune positive e ottimistiche altre persino ciniche e disfattive. I nostri artisti che da tempo seguono e collaborano a questo centro d’arte che si è creato intorno alla chiesina di Santa Maria di Pacigliano in Corridonia (c’è già una storia che ne suffraga l’importanza e la complessità dei sentimenti che vi sono alla base), e Silvio Craia per primo, essendone stato ideatore e sostenitore strenuo (la sua fede nell’arte non ha incrinature!) hanno inteso così, attraverso modi e linguaggi disparati, dare una loro versione, aggiungendo inedite litanie figurative a quelle che, come musica, vengono ancora ripetute in ogni occasione di culto mariano. Se ne può trarre una risposta? La mostra ce lo mostra.
Lucio Del Gobbo
Lucio Del Gobbo